Il ricordo della Sardegna, meta delle vacanze di questa estate, di tanto in tanto si rifà vivo…
Quando apro la dispensa e vedo il mio pacco di pane carasau di Ovodda che a detta di Monica, la mia amichetta Sarda, nonchè Nuorese doc, è il migliore in assoluto…
Quando apro il frigorifero e vedo rigorosamente sottovuoto le mie belle forme di formaggio di pecora comprato ad Urzulei (Gorropu – Soc. Gruthas) … e lì accanto ben incartato vedo il torrone di Tonara… quanti ricordi e quanti sapori sorprendenti…
Il ricordo più bello ce lo ha regalato Giampaolo, il papà di Monica, che ha creato questo piatto che ora vi descrivo. Lui lo ha battezzato “Sevada rustica” perchè ha immaginato il contadino o il pastore che desiderosi di una bella seada, non potendo mettersi lì a friggere, possono invece tagliarsi un bel pezzo di formaggio, scaldarlo al fuoco, e poi arrotolarlo nel pane carasau inumidito. Niente fritto, sano e di una bontà unica. Ottimo dolce se accompagnato con un filo di miele o una spolverata di zucchero!
Che poi non ho ancora ben capito se si dica “seada” o “sevada”, se qualcuno ne sa di più mi illumini ;)

La seada rustica di Giampaolo

Pane carasau di Ovodda
Formaggio di capra
Acqua
Miele

Tagliare delle fette di fromaggio di capra, bagnare il pane carasau e metterlo in una teglia da forno con le fette di formaggio sopra. Infornare a 180°C fino a quando il formaggio inizierà a fondere e il pane carasau ad abbrustolire.
Nel frattempo ammorbidire un foglio di pane carasau con dell’acqua e metterlo su un piatto. Ritagliare delle strisce di pane della larghezza di una fetta di formaggio (più o meno ;)
Quando il formaggio sarà fuso togliere dal forno, eliminare il pane carasau abbrustolito intorno alla fetta e con l’aiuto di una paletta adagiare la fetta di formaggio sul pane carasau ammorbidito. Arrotolare e bagnare con un filo di miele.